Il cancro colorato del platano

Il cancro colorato del platano

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Decreto del Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali (D.M. 29 febbraio 2012)

Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione del cancro colorato del platano causato da Ceratocystis platani.

In tale provvedimento sono definite le disposizioni di natura fitosanitaria da adottare per prevenire la diffusione del Ceratocystis paltani, agente del cancro colorato del platano.

I Servizi fitosanitari regionali eseguono annualmente monitoraggi per verificare la presenza di infezioni di Ceratocystis sui platani, allo scopo di definire lo stato fitosanitario del territorio. I monitoraggi consistono in ispezioni visive dei platani e, nei casi dubbi, in appropriate analisi di laboratorio.

Misure nelle zone indenni

Per zona indenne si intende il territorio dove non è stato riscontrato il cancro colorato del platano o dove lo stesso è stato eradicato ufficialmente.
Nelle zone indenni i monitoraggi devono essere effettuati prioritariamente nelle vicinanze delle zone tampone.
In queste zoane gli interventi sui platani quali abbattimenti, potature, recisioni radicali possono essere effettuati, previa comunicazione al Servizio fitosanitario regionale, fatte salve sue diverse disposizioni.

Misure nelle zone focolaio

Per zona focolaio si intende l’area dove è stata accertata ufficialmente, anche con analisi di laboratorio, la presenza del cancro colorato del platano e corrisponde ad una porzione di territorio di raggio non inferiore a 300 m dalla pianta infetta.
Nelle zone focolaio tutti gli interventi sui platani quali abbattimenti, potature e recisioni radicali devono essere comunicati preventivamente al Servizio fitosanitario regionale.
Decorsi 30 giorni lavorativi dalla comunicazione tali interventi possono essere effettuati, fatte salve diverse disposizioni del Servizio fitosanitario regionale.
In ogni caso devono essere notificati al Servizio fitosanitario regionale luogo e procedura di smaltimento del materiale di risulta.
Nelle zone focolaio sono vietate la potatura e la recisione radicale dei platani prima della completa eliminazione delle piante infette.
Ogni pianta con sintomi di Ceratocystis platani e quelle adiacenti devono essere abbattute ed eliminate, compreso tutto il materiale di risulta. Qualora la pianta adiacente sia un albero monumentale o un albero di particolare interesse paesaggistico, il Servizio fitosanitario può disporre misure curative alternative all’abbattimento.
Le operazioni di cui sopra devono essere realizzate, a cura ed a spese dei proprietari o conduttori a qualunque titolo, secondo le indicazioni impartite dal Servizio fitosanitario regionale.
Un focolaio è considerato eradicato qualora, dalle ispezioni ufficiali effettuate per cinque cicli vegetativi consecutivi, non vengano rinvenute altre piante con sintomi di Ceratocystis platani. Un focolaio può essere dichiarato zona di contenimento quando la diffusione dell’organismo nocivo sia tale da rendere tecnicamente non più possibile l’eradicazione della malattia.
Nelle zone focolaio è vietata la piantagione di piante di platano.
I vegetali di Platanus destinati alla piantagione, ad eccezione delle sementi, coltivati o comunque presenti nelle zone focolaio possono essere movimentati solo se accompagnati da un documento ufficiale rilasciato dal Servizio fitosanitario regionale .

Misure nelle zone di contenimento

Per zona di contenimento si indende il territorio dove il cancro colorato del platano è in grado di perpetuarsi nel tempo e la sua diffusione è tale da rendere tecnicamente non più possibile l’eradicazione nell’immediato.
I Servizi fitosanitari regionali delimitano ufficialmente le zone di contenimento; la loro delimitazione può venire modificata sulla base dei risultati dei monitoraggi.
Nelle zone di contenimento, per limitare la diffusione dell’organismo nocivo, tutti gli interventi sui platani quali abbattimenti, potature e recisioni radicali devono essere comunicati preventivamente al Servizio fitosanitario regionale.
Decorsi 30 giorni lavorativi dalla comunicazione tali interventi possono essere effettuati, fatte salve diverse disposizioni del Servizio fitosanitario regionale.
In ogni caso devono essere notificati al Servizio fitosanitario regionale luogo e procedura di smaltimento del materiale di risulta.
I materiali di risulta devono essere smaltiti nelle medesime zone, fatte salve specifiche autorizzazioni del Servizio fitosanitario territorio. I vegetali di Platanus destinati alla piantagione, ad eccezione delle sementi, coltivati o comunque presenti nelle zone di contenimento possono essere movimentati solo se accompagnati da un documento ufficiale rilasciato dal Servizio fitosanitario regionale.

Misure nelle zone tampone

Per zona tampone si intende una zona di almeno 1 km di larghezza, di separazione fra una zona indenne e una zona focolaio o fra una zona indenne e una zona di contenimento.
Nelle zone tampone si effettua un monitoraggio sistematico.

Prescrizioni per gli operatori

Le piante infette e quelle morte a causa di Ceratocystis platani devono essere prontamente abbattute.
L’eliminazione degli alberi infetti è comunque un’arma a doppio taglio: se da un lato si cerca di eliminare la sorgente di inoculo, dall’altro le operazioni di abbattimento producono enormi quantità di segatura e di frammenti di legno infetti, che sono una delle principali fonti di diffusione della malattia.
I platani devono essere abbattuti con tutte le precauzioni possibili, raccogliendo la segatura prodotta e distruggendola insieme al restante materiale infetto.
È il Servizio Fitosanitario che autorizza l’abbattimento delle piante malate, pertanto ad esso occorre dare segnalazione in caso di platani con cancro colorato e presentare domanda di abbattimento.
Raramente il cancro colorato interessa platani isolati, posti in aree extraurbane o in parchi. In genere questa infezione colpisce esemplari contigui, posti lungo un’arteria stradale di un centro urbano oppure lungo strade provinciali o statali.
In questi casi bisogna coniugare l’esigenza di limitare il più possibile la trasmissione del focolaio con quella di ridurre al minimo i disagi per il traffico veicolare. Si raccomanda quindi di allestire il cantiere di abbattimento in maniera tale da garantire l’assenza di traffico e di persone durante lo svolgimento delle operazioni. Ciò è necessario sia per motivi di sicurezza, sia per minimizzare la diffusione dell’infezione attraverso il trasporto di segatura infetta tramite i veicoli.
Si consiglia pertanto di predisporre per tempo un’ordinanza del Sindaco (se si opera in ambito comunale) oppure di contattare la Vigilanza e le amministrazioni competenti (Provincia, Ente Nazionale Strade, ecc.). Analogamente andranno informati i cittadini residenti e i proprietari degli esercizi commerciali.
Il cantiere andrà tenuto chiuso per l’intera durata delle operazioni, dal taglio degli alberi infetti fino al trasporto del legname.

Abbattimento di Platani infetti (Punto A).

Di seguito si riportano le prescrizioni contenute nel punto A dell’Allegato del D.M. 29 febbraio 2012 concernente le note tecniche per la salvaguardia del platano dal “Cancro colorato” (Ceratocystis platani), relativamente agli abbattimenti dei platani infetti.

L’abbattimento dei platani infetti da Ceratocystis platani e di quelli adiacenti deve avvenire secondo modalità atte a ridurre i rischi di contagio agli altri platani presenti.
In particolare si devono rispettare le seguenti condizioni:

  • effettuare gli abbattimenti in assenza di pioggia e vento, e nei periodi più asciutti dell’anno;
  • gli abbattimenti vanno eseguiti a partire dalle piante adiacenti e procedendo verso quelle infette;
  • ricoprire il terreno circostante le piante da abbattere con robusti teli di plastica, allo scopo di raccogliere la segatura ed il materiale di risulta: è consentito, in sostituzione,l’utilizzo di un aspiratore in caso di superfici asfaltate o cementate. Inoltre, sempre ai fini di ridurre al massimo il rischio di dispersione della segatura, è opportuno che la stessa venga bagnata, con disinfettanti o con sostanze attive autorizzate;
  • evitare comunque la dispersione di segatura, effettuando il minor numero possibile di tagli, in particolar modo nelle parti infette delle piante; ove possibile, utilizzare motoseghe attrezzate per il recupero di segatura;
  • dopo il taglio delle piante infette e di quelle adiacenti procedere all’estirpazione delle ceppaie e delle radici fin dove possibile e alla successiva disinfezione delle buche. Qualora l’estirpazione delle ceppaie sia impossibile, il ceppo e le radici vanno devitalizzati e tagliati almeno 20 cm sotto il livello del suolo procedendo poi alla disinfezione delle buche. Se anche tale operazione sia oggettivamente impraticabile il ceppo e le radici affioranti vanno tagliate al livello del suolo devitalizzandoli su indicazione del Servizio Fitosanitario Regionale;
  • dal termine delle operazioni, tutta la zona interessata dagli abbattimenti e gli attrezzi usati per l’esecuzione dei tagli devono essere disinfettati con idonea soluzione.

Trasporto del materiale infetto (Punto B)

Di seguito si riporta quanto disposto al punto B del sopraccitato Allegato, ove vengono date indicazioni su come debba effettuarsi il trasporto del materiale di risulta.
Qualora i residui degli abbattimenti non vengano distrutti sul posto, il trasporto del legname e degli altri residui dovrà avvenire nel più breve tempo possibile dal taglio delle piante con l’utilizzo di teloni a copertura del carico ad evitare la disseminazione del patogeno durante il trasporto.
Lo spostamento del legname è autorizzato dal Servizio Fitosanitario Regionale ai sensi della normativa vigente.

Smaltimento del legname infetto (Punto C)

Di seguito si riporta quanto disposto al punto C del sopraccitata Allegato, ove vengono date indicazioni su come debba effettuarsi lo smaltimento del materiale di risulta.
I proprietari delle piante devono comunicare al Servizio Fitosanitario la modalità di smaltimento del legname, che deve essere scelta fra le seguenti:

  • distruzione tramite il fuoco sul luogo dell’abbattimento od in area appositamente individuata nei pressi, ma adeguatamente lontana da altri platani;
  • incenerimento mediante combustione in impianti quali inceneritori dei rifiuti o centrali termiche (copia della bolla di conferimento andrà consegnata al Servizio Fitosanitario Regionale);
  • conferimento ad una industria per la trasformazione in carta/cartone, pannelli truciolati tranciati o sfogliati dopo trattamento termico (copia della bolla di conferimento andrà consegnata al Servizio Fitosanitario Regionale);
  • smaltimento in discarica assicurandone l’immediata copertura (copia della bolla di conferimento andrà consegnata al Servizio Fitosanitario Regionale);
  • essiccazione del legname al forno al fine di portare il suo tenore di acqua, espresso in percentuale della materia secca, al disotto del 20% nel corso del trattamento, effettuato secondo norme adeguate in materia di tempo e temperatura, comprovata dal marchio “Kiln Dried“- o “KD“- o da un altro marchio internazionalmente riconosciuto, apposto sul legno o sul suo imballaggio conformemente agli usi commerciali correnti (copia della bolla di conferimento andrà consegnata al Servizio Fitosanitario Regionale).

Potatura di Platani (Punto D)

Il Ceratocystis platani è un patogeno da ferita, pertanto le potature possono rappresentare, se non correttamente eseguite, una via di trasmissione e di diffusione dell’infezione.
Ecco perché l’Allegato al D.M. 29 febbraio 2012, al punto D, riporta alcune indicazioni relativamente all’effettuazione di queste operazioni, che riportiamo di seguito, a cui è indispensabile attenersi.
Gli interventi di potatura vanno eseguiti in un periodo asciutto durante il riposo vegetativo delle piante evitando, ove possibile, tagli orizzontali e capitozzature. E’ consigliata la disinfezione delle superfici di taglio con soluzioni disinfettanti o la loro copertura con mastici.
Gli attrezzi usati per la esecuzione dei tagli devono essere disinfettati con idonea soluzione nel passaggio da una pianta ad un’altra.

Recisioni radicali (Punto D)

Le operazioni di scavo in prossimità dei platani devono limitare il più possibile le ferite dell’apparato radicale effettuando gli scavi a congrua distanza dal colletto.
E’ consigliata la disinfezione delle superfici di taglio con soluzioni disinfettanti o la loro copertura con mastici.
Gli attrezzi usati per la esecuzione dei tagli devono essere disinfettati con idonea soluzione nel passaggio da una pianta ad un’altra.

Inoltre il Servizio Fitosanitario Regionale prescrive di:

  • evitare le grosse ferite, che cicatrizzano con difficoltà e permettono al parassita di penetrare più facilmente;
  • evitare ai platani tutte le ferite inutili, comprese accidentali lesioni al tronco provocate dal personale addetto alla manutenzione del verde pubblico.

Una volta identificata la presenza della malattia, bisogna sospendere immediatamente le potature in tutta la zona dove essa è comparsa. Potranno essere eseguiti, sotto il controllo del personale esperto, solo i tagli strettamente indispensabili (branche o rami pericolosi e di ostacolo per il traffico veicolare, per le linee elettriche, ecc.). È indispensabile, inoltre, effettuare un’accurata indagine su tutti i platani nella zona, per individuare l’eventuale presenza di altri esemplari morti o infetti.
Come per gli abbattimenti, anche per potature e interventi di qualunque tipo su platani è necessaria l’autorizzazione del Servizio Fitosanitario.
I moduli per la richiesta di autorizzazione sono disponibili presso le sedi del Servizio Fitosanitario e le strutture preposte ai controlli indicate nell’ultima pagina di questo opuscolo.
Sono inoltre scaricabili dal sito Internet del Servizio Fitosanitario della Regione Emilia Romagna.

Nuovi impianti (Punto E)

Il punto E della Circolare dà indicazioni su eventuali nuovi impianti di alberature di platano. Sono sconsigliati i reimpianti di platano nei siti ove siano stati effettuati abbattimenti di piante affette da Ceratocystis fimbriata.
Nel caso di nuovi impianti di platano, per evitare eccessivi interventi di contenimento della chioma e garantire uno sviluppo equilibrato delle piante, è consigliabile attenersi alle seguenti indicazioni:

  • mantenere una distanza tra le piante di almeno 12 metri;
  • mantenere una distanza di almeno 6 metri dal fronte dei fabbricati;
  • adottare le più corrette tecniche agronomiche al fine di consentire le migliori condizioni di vita per gli alberi (aerazioni del suolo, concimazioni, irrigazioni, ecc).

Detenzione di piante infette (Punto F)

Il Servizio fitosanitario centrale può autorizzare, ai sensi della Direttiva 2008/61/CE, per fini di ricerca scientifica e varietale, sentito il Servizio Fitosanitario Regionale competente per territorio e secondo le modalità stabilite dal Titolo X del D.lgs. 214/2005, l’importazione, la movimentazione e la detenzione di piante infette da Ceratocystis platani per prove o scopi scientifici, nonché lavori di selezione varietale.

Disposizioni finali (Punto G)

I Servizi Fitosanitari Regionali possono ulteriormente dettagliare le norme previste nel presente Allegato al fine di adattarle alle situazioni specifiche del proprio territorio e di fornire validi suggerimenti agli operatori, anche per definire le modalità operative di reimpianto.