1

OCCHIO ALLE ZECCHE!

COSA SONO LE ZECCHE e COSA SI DEVE SAPERE DI LORO

Rivolto a tutti coloro che fanno escursioni o svolgono il proprio lavoro in zone dove vivono le zecche.

Le zecche sono piccoli animaletti invertebrati della famiglia dehli acari (sottordine Ixodida). Le specie più note sono la zecca del bosco (Ixodes ricinus) e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus), lunghe più o meno 1–2 mm negli stadi giovanili, ma anche più di un centimetro nello stadio adulto. Hanno forma rotondeggiante, colore bruno scuro, e misurano pochi millimetri. Hanno la necessità di cibarsi di sangue. Sul capo hanno un “rostro” fornito di uncini, col quale si attaccano alla pelle e pungono. Nel nostro territorio vivono molti tipi di zecche: alcune sono parassiti dei piccioni e vivono negli anfratti delle vecchie case, altre prediligono il cane e possono trovarsi anche in città, altre ancora hanno come ospiti piccoli roditori e mammiferi selvatici: cervi, caprioli, cinghiali.

Ciclo biologico

Le zecche hanno un ciclo vitale complesso. La femmina adulta depone numerose uova sul terreno, da queste fuoriescono le larve che si arrampicano su steli d’erba e cespugli. Al passaggio di un mammifero, la larva sente l’odore emesso dalle ghiandole dell’animale, si lascia cadere sul suo corpo e sollecitata dal calore cerca una zona in cui perforare la cute per nutrirsi. Dopo ogni pasto, la zecca si lascia di nuovo cadere a terra e subisce diverse mute ricercando ogni volta un nuovo ospite. In questo modo la zecca succhiando il sangue di un animale infetto può a sua volta infettarsi e trasmettere l’infezione ad altri animali.

QUALI RISCHI VI SONO PER L’UOMO

Le zecche sono parassiti di molti animali, occasionalmente possono pungere anche l’uomo. Come conseguenza del morso di zecca si possono avere effetti locali quali: prurito, gonfiore e arrossamento della pelle. Inoltre, come abbiamo visto per gli animali le zecche, se infette, possono trasmettere all’uomo vere e proprie malattie. Fra le malattie trasmesse dalle zecche la Borreliosi di Lyme è la più importante e la più frequente nel nostro territorio: è comunque una malattia rara perchè poche sono le zecche infette.

Femmina di Ixodes ricinus

Borreliosi di Lyme

La Borreliosi di Lyme è una malattia causata da un microbo (Borrelia) che viene trasmessa all’uomo dal morso di una zecca a sua volta infettatasi pungendo piccoli roditori selvatici. Solo una specie di zecca, la Ixodes ricinus, che vive nei boschi e si nutre del sangue di mimali selvatici, è in grado di trasmettere la malattia. La malattia può iniziare con la comparsa, a distanza anche di un mese e in corrispondenza della puntura di zecca, di un alone arrossato (Eritema Cronico Migrante) di almeno 5 cm di diametro, di colore più intenso sui bordi e più chiaro al centro. In questa prima fuse è inoltre possibile la presenza di febbre, dolori muscolari e articolari, malessere generale. In questo caso consultare il medico. In seguito, se la malattia non viene curata possono comparire altri disturbi a carico di vari organi.

ALCUNI CONSIGLI PER EVITARE DI ESSERE PUNTI

La zecca (Ixodes Ricinus) che ci interessa vive preferibilmente nei luoghi più umidi e ombreggiati del bosco, nel sottobosco, nelle siepi, e ai bordi dei sentieri nelle zone di collina- fondo valle. Non vive sugli alberi e difficilmente si trova in città. I suoi periodi di maggiore attività sono la tarda primavera (Maggio-Giugno) e l’inizio dell’autunno (Settembre-Ottobre). In questo periodo è più facile essere punti. Se per lavoro o svago ci si trova a camminare o a sostare nei boschi e in luoghi frequentati da animali selvatici osserva alcune precauzioni: 

  • camminare al centro dei sentieri;
  • indossare abiti chiari sui quali le zecche possono essere facilmente viste;
  • infilare i pantaloni dentro gli stivali e usare in ogni caso indumenti stretti attorno a caviglie e polsi;
  • ricordarsi che i normali repellenti contro gli insetti sono poco efficaci;
  • evitare di sdraiarsi sull’erba e in ogni caso controllare, rialzandosi, di non trasportare ospiti indesiderati.

Di solito la zecca nell’uomo si attacca ai capelli, ai peli e ai vestiti. Da queste zone, dopo qualche ora, raggiunge un’area della pelle e qui punge. Il morso è del tutto indolore, perciò non si avverte. Quindi a casa ispezionasi accuratamente il corpo, soprattutto testa e schiena, se necessario, facendosi aiutare da un’altra persona.

COME SI STACCA

E’ importante staccare al più presto la zecca: è dimostrato che se si interviene entro poche ore dalla puntura il rischio di infezione è praticamente nullo. Non va strappata e nemmeno estratta con l’aiuto del calore (fiammiferi appena spenti, aghi arroventati), di petrolio o benzina. Usare un batuffolo imbevuto di etere o, in mancanza, una pomata a base grassa. Estrai poi delicatamente la zecca con una pinzetta per evitare la rottura. Se la rimozione non è corretta può rimanere sotto la pelle qualche frammento del rostro: in questo caso rivolgiti al tuo medico. La ferita va disinfettata. Se dopo qualche tempo, in corrispondenza del morso di zecca, si vede comparire sulla pelle un alone arrossato, o si hanno sintomi simili a quelli influenzali, rivolgersi subito al medico, ricordando di dirgli di essere stati punti da una zecca